7 Agosto 2016 - 2018. Un pensiero al Gran Maestro Shin Dae Woung

È uso comune, nella società moderna, limitare la comprensione delle arti marziali alle tecniche “visibili” di combattimento, così che la percezione della disciplina sia circoscritta alle sole tecniche di calci e pugni.

Questa accezione di arte marziale è degna del mondo moderno, dove all’essenza si predilige l’apparenza; ma per fortuna le arti marziali non sono solo tecniche esterne, fisiche.

Essere padroni delle tecniche di combattimento, dominarle, non significa solo il “battere il nemico”; si tratta di un concetto di molto più ampio respiro, lo studio del proprio “IO” per stimolare l’energia vitale, la forza dello spirito e del corpo. In quest’ottica la forza non è solo funzionale per la semplice vittoria di una gara, se pur difficile da raggiungere per sforzi e attitudine; bensì è necessaria per mantenere in buona salute l’armonia con l’Universo e con il Mondo, un’armonia interna ed esterna. Lo studio del combattimento è dunque funzionale allo “studio della vita” per armonizzare ed equilibrare le due forze interne di Yin e Yang, per migliorarsi internamente ed esternamente al fine di raggiungere il corretto bilanciamento mentale e psicofisico.

L’autodisciplina è fondamentale per evitare posizioni di confort e per alimentare l’autoindulgenza, così da accrescere il senso di responsabilità: questo è il concetto dell’autentico “guerriero”.

Il M° Shin Dae Woung è stato l’esempio per tutti noi allievi (ed ora Maestri) di come praticare nella sua veste più ampia il Kung Fu.

Il suo ricordo rimane sempre nel cuore e nella mente di chi gli ha voluto bene e rispettato

M° Shin Dae Woung – Aprile 2000



Il Caposcuola M° Dai Su Raul Pianella