STILI INTERNI nella Scuola Fèng Huáng

Gli stili "prodondi"

Per quanto riguarda questo tipo di stili, il nome “interni” deriva dalla collocazione geografica per poi assumere, con il passare del tempo, un carattere più profondo.

Oggigiorno gli “stili interni” sono quelli che concentrano il loro lavoro nella pratica dell’energia interna (Qi Gong), ovvero un lavoro che invece di concentrarsi sul potenziamento dei muscoli sviluppa il controllo delle ossa, dei tendini, delle articolazioni e dei muscoli profondi cioè quelli attaccati alle ossa, non quelli che si vedono sulla superficie del nostro corpo.

Grazie a questi stili si riesce a muovere il proprio corpo con un’enorme forza e rapidità pur nella quasi totale assenza di contrazione muscolare, dato che i muscoli si limitano a sostenere il corpo senza essere i veri responsabili del movimento.

Ci sono tre arti marziali principali in Cina riconosciute come arti interne: 

Tutte sono originarie della Cina del nord e combinano la forza esterna con l'energia interna (qi o chi) per sconfiggere l'avversario. Tutte e tre vengono considerate ai livelli più alti delle arti marziali cinesi ed un tempo venivano apprese unicamente dalle famiglie più ricche che potevano pagare i Maestri per l'insegnamento ai loro membri. Solo in questo secolo sono state rese pubbliche ai cinesi e da allora sono diventate popolari in tutto il mondo.
La scuola Fèng Huáng contempla lo studio degli stili cinesi interni Pa Kua Chang, Tai Chi Chuan e H’Sing’I Chuan.

Pa Kua Chang

Il Pa Kua Chang è un'arte marziale di origine taoista e fonda i suoi principi sull'alchimia interna dell'energia. 

Palmo degli otto trigrammi

Il significato letterale di Pa Kua Chang o Bagua Zhang è “palmo degli otto trigrammi” (ba = otto, gua = trigrammi). È generalmente rappresentato con un Tao centrale, contornato da otto trigrammi allineati ciascuno ad un punto cardinale, formando un perfetto ottagono.
Le linee che costituiscono i trigrammi sono distinguibili in due tipi:

  • Linee intere: rappresentanti la polarità positiva, Yang;
  • Linee spezzate: rappresentanti la polarità negativa, Yin.
La leggenda narra che nel 2850 a.C. il M° Fu Hi, sulle rive dei Fiume Giallo, fu ispirato dal rilievo del dorso di un dragone nel quale identificò le forme elementari: Yang rappresentata da una linea continua (Principio attivo e maschio) e Yin rappresentata da una linea spezzata in due (Principio passivo e femminile).

Formulò gli otto Trigrammi e li dispose in cerchio numerandoli per metà in senso antiorario e per metà in senso orario, assegnando a ciascuno la rappresentazione di un elemento essenziale dell'universo.

Il Pa Kua si caratterizza per gli spostamenti effettuati in cerchio o seguendo una circonferenza mentre si mantiene una posizione di combattimento, fissando il centro del cerchio. 

Il cerchio simbolizza le otto energie dell'I Ching (Cielo, Terra, Vento, Tuono, Fuoco, Acqua, Montagna) o “Libro dei Mutamenti”, testo classico taoista.

Questi otto passi permettono di sviluppare delle forme di energia specifica e di fortificare i meridiani e gli organi corrispondenti secondo la teoria dell'energetica taoista; la camminata in cerchio non ha funzioni estetiche, ma serve per rafforzare le gambe al fine di effettuare degli spostamenti rapidi e tecniche potenti.
Allo stesso modo ogni passo sviluppa un'applicazione marziale accumulando energia "Qi Gong".
L’energia inizia a svilupparsi dalle gambe, passando dalla schiena, attraverso le spalle, i gomiti ed i polsi per arrivare alle mani che esprimono così tutta la forza in modo integro e sinergico.
Il Pa Kua si esprime quindi attraverso attacchi forti e veloci, ma anche rotazioni e spostamenti rapidi e incalzanti, i quali permettono all’artista marziale di fronteggiare più avversari contemporaneamente.

Nelle arti marziali esso viene considerato uno dei più interessanti stili interni di Kung Fu.

Anticamente questo stile veniva praticato camminando in cerchio su dei pali alti quattro metri piantati a terra ed in questo modo l'allievo sviluppava un'elevata capacità di equilibrio e di stabilità. 

I suoi movimenti sono fluidi, continui, a volte lenti, a volte molto veloci. La tecnica di palmo è la più usata nel combattimento, il quale prevede anche l’impiego di prese, di colpi a mano aperta, di leve articolari e di proiezioni.

Questo stile insegna inoltre come riuscire a svincolarsi dalle leve e dalle prese esercitate da un avversario: uno dei concetti dello stile consiste proprio nello sbilanciare l'aggressore accompagnando la direzione della sua forza e contemporaneamente muovendosi per arrivare lateralmente o addirittura alle spalle. I movimenti laterali e la camminata in cerchio infatti, a differenza di molti modelli di combattimento, sono mirati a rovesciare il rapporto tra aggressore ed aggredito; non sono mere tecniche di fuga ma servono a tendere una trappola che da un lato vede l'avversario al centro di una vorticosa spirale, mentre dall’altro ottimizza gli attacchi del praticante. 

Analogalmente al Tai Chi Chuan il lavoro sulla spirale viene enfatizzato ed estremizzato dato che entrambi gli stili prediligono l'energia circolare a quella lineare e si fondano sulla contrapposizione tra morbidezza (esterna, muscolare) e durezza (interna, strutturale ed energetica).

Tai Chi Chuan

Il Tai Chi Chuan è un'antica arte marziale cinese che affonda le sue radici nella filosofia Taoista e si ispira ai principi dello Yin e dello Yang. 

Tramandato segretamente per generazioni, ha conservato tutti i "segreti" per acquisire la vera forza, un traguardo sempre ambito e perseguito dai sinceri praticanti di ogni arte marziale. Nato come sistema di autodifesa, si è trasformato nel corso dei secoli in una raffinata forma di esercizio per la salute ed il benessere, anche se esistono alcune scuole che continuano ad insegnarlo e esercitarlo anche come vero e proprio sistema di difesa.
Lo studio del Tai Chi Chuan (Pugno della Suprema Polarità) non è solamente uno studio legato al movimento fisico, ma una profonda filosofia di vita che affonda i suoi contenuti in antichissime filosofie e teorie come il Pa Kua, lo H’Sing’I e più in generale il Taoismo.

tai chi quanLa tradizione attribuisce l'origine del Tai Chi a periodi e a personaggi diversi, forse il più reale è il Monaco Taoista "Chang San Feng", detto "l'immortale", vissuto sotto la dinastia Sung (960 - 1218) che osservò a lungo la lotta di un serpente e di un airone.

I 5 principi del Tai Chi:

  • l'energia interna = il controllo dei Ch'i; 
  • il rilassamento = comprendere l'uso della forza;
  • la perseveranza = la regolare ripetizione degli esercizi;
  • il movimento = la ricerca della continuità d'azione attraverso movimenti lenti;
  • la respirazione = la corretta respirazione diaframmale.

Il Tai Chi Chuan si pone, come sistema di combattimento, al di sopra degli altri perché fornisce un metodo che agisce direttamente sull'energia interna (per questo motivo è chiamato stile interno), in grado di sconfiggere qualsiasi applicazione della forza (forza fisica, muscolare) impiegata nelle altre arti marziali.
Esso è l'insieme delle esperienze di generazioni di Maestri combattenti che nel corso dei secoli vi hanno apportato il loro contributo creando un sistema perfetto di autodifesa e di pratica salutare basato sull'equilibrio corpo-mente: la pratica costante domina la mente, rinforza il corpo e sviluppa la forza energetica (Qi).

La strada del Tai Chi, per l'autodifesa o per la salute, richiede una disciplina che può sviluppare le abilità fisiche fino ad un livello molto elevato.

Tali abilità associate allo studio delle pratiche di Qi Gong possono accrescere la potenza fisica del 40-60% oltre il proprio potenziale.

L'energia interna deve essere in grado di espandersi e crescere, la mente deve essere sviluppata in modo da creare energia.

Benefici del Tai Chi Chuan

Il Tai Chi Chuan può essere praticato a tutte le età e per tutta la vita: grazie ad esso si raggiunge il rilassamento mentale e si favorisce la concentrazione. 

Ma vi sono altri benefici non immediatamente intuibili: eliminazione dello stress, miglioramento della mobilità articolare (i tendini si allungano e si distendono), aumento della profondità della respirazione con una conseguente ossigenazione del corpo in maniera ottimale, prevenzione di molte malattie grazie all’incremento della resistenza e della forza del corpo, prevenzione dell’osteoporosi, riduzione dei dolori legati a problemi di schiena e spalle.

Inoltre è un forte aiuto psicologico per persone fortemente introverse producendo una graduale apertura ed estroversione verso il mondo circostante e gli altri. Per la medicina cinese, le malattie si sviluppano a causa di blocchi nei tragitti di circolazione dei meridiani. Come l’agopuntura, il Tai Chi Chuan, con i suoi movimenti morbidi e armoniosi, contribuisce a rendere più flessibili le articolazioni, eliminando blocchi cronici e rendendo più scorrevole e libero il flusso energetico. 

In parole semplici, questa tecnica è costituita da una ginnastica profonda, sana e terapeutica che conserva la salute e favorisce notevolmente l’assetto psicofisico di ognuno. 

Per ottenere questi benefici, tuttavia, bisogna applicare bene ciò che insegnano i Maestri: avere disciplina, perseveranza e pazienza. 

Il Tai Chi, all’interno del Kung Fu Fèng Huáng, è inteso come una parte complementare dell’Arte Marziale e può essere praticato da chiunque abbia interesse a scoprire questo ramo del Kung Fu; gli stili studiati sono quelli antichi Li Chuan e Chan Men.

H’Sing’I Chuan

Lo  H’Sing’I Chuan è uno stile che richiede un perfetto equilibrio tra mente e corpo, al punto che il pensiero non deve esistere quando una tecnica è applicata.

Lo stile H’Sing’I (letteralmente H'Sing = forma 'I = mente, “l'impiego della mente nella forma” o anche “la boxe della mente/cuore e dell'intenzione") è considerato il più esterno degli stili interni, per via delle sue tecniche aggressive e veloci che travolgono l’avversario e danno l'idea di un'esplosione d'energia devastante, risvegliata dal Qi. Nello stile prevalgono gli spostamenti e le tecniche rettilinee che si affidano a posizioni dal peso arretrato.

L'origine dello H’Sing’I Chuan o Xing Yi Quan (Xin Yi delle 6 armonie) si perde nella notte dei tempi: la leggenda afferma che risalga addirittura all'anno mille circa, al generale Yue Fei, della dinastia Song.

Bisogna sottolineare che nello H’Sing’I gli allievi si devono impegnare a scoprire il loro ‘I (mente, intento), che è il vero significato, piuttosto che il loro H’Sing (forma esteriore).
Per imparare veramente la tecnica di uno stile bisogna capirla fino in fondo praticandola e ripetendola a lungo; non è sufficiente infatti una semplice conoscenza del movimento, che si può assimilare in tempi relativamente brevi.
Quando si pratica lo H’Sing’I, così come quando si praticano le tecniche interne cinesi più avanzate, quali il Pa Kua Chang e il Tai Chi Chuan, gli atleti devono utilizzare il Qi (energia interna) che circola nei "Dan Tien" tramite la respirazione.

L'arte dello H’Sing’I non è solo in profonda sintonia con l'antica filosofia taoista, ma possiede anche peculiari qualità marziali. Il corpo e le spalle sono curvi, piuttosto spinti in avanti, le parate sono circolari e s'adottano posture basse, con le gambe piegate. L'allievo esegue movimenti più simili a quelli degli animali che a sequenze di combattimento. L'orso afferra le cose con forza, la scimmia si acquatta sulle cosce, il serpente si contorce e ondeggia da una parte all'altra.

Lo H’Sing’I è l'espressione dell'energia, e solo con il tempo la fluidità e la naturalezza dei movimenti si possono esprimere nel loro pieno valore; è un esercizio che richiede molta più applicazione degli stili esterni, perché l'energia va coltivata con pazienza e continuità.